Pasquale Vulcano

Culla i pensieri l’onda che s’infrange,
li scioglie nei ricordi ormai lontani
e l’anima sospira e poi si perde
in questa immensità,qui dove il cielo,
con sprazzi rossi vividi di luce,
or si distende sopra il calmo mare
e tutto sembra eterno ed infinito!

Nel giorno che sfumando presto muore,
guardo l’incanto che mi si presenta;
i battiti del cuore ascolto e il canto
di questo vasto mare e il suo respiro,
lo sciabordìo delle onde sulla riva
e tra gli scogli il vento che sospira!

Con le sue grida stridule, un gabbiano
rompe il silenzio arcano che m’avvolge,
poi gira intorno a quello scoglio amato,
che testimone fu del nostro amore.
Lo sguardo avanzo, oltre le montagne
nello spazio remoto in cui mi perdo,
nel mentre il sole cala all’orizzonte
là dove il cielo bacia il mare immenso!

Mi sento come goccia d’acqua e piccolo
granello della sabbia sulla riva,
un soffio d’infinito ed un pensiero
che mi lampeggia nella mente e un attimo
di tempo! Torna l’eco del ricordo
la nostalgia di lei ed il rimpianto!

Vorrei toccare il lembo di quel cielo,
per risentire il caldo suo respiro,
aprire la finestra dei miei occhi
or serrata da lacrime e dolore
ed annegare in questo vuoto immenso,
che mi trascina in un arcano oblìo
e mi avvicina all’alito di Dio!