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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| Sì come batte l’onda sulla riva
e poi ritorna e ancora più s’infrange,
così la vita vaga alla deriva,
con giorni in cui si ride oppur si piange.
Guardo l’alcova vuota di lei priva
e nel ricordo il cuore ancor rimpiange
gli istanti in cui veniva
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| In questo silenzio, la pioggia
sui vetri picchietta e addolora
strappando il ricordo, che alloggia
nell’anima affranta tuttora.
Silenzio che lacrima e sfoggia
sorrisi alla gente nell’ora
del pianto, ma spesso s’appoggia
al falso cammino che
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| Nella notte, del mare il canto sento,
che il tuo nome sussurra dolcemente
e vedo l’onde spinte già dal vento
verso la riva e la luna splendente
riflettersi nel mar con scia d’argento,
mentre frizzante brezza lievemente
spira. S’espande il tuo
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| E come un’ombra inquieta vago attorno
alla tua casa, nel ricordo amaro
di quel passato che non ha ritorno;
su questa strada ormai s’è spento il faro
e il buio dappertutto si riversa!
Insonne e solo, fermo il mio respiro,
per ascoltare l’onda pure
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| Mi vesto del ricordo assai sovente,
di quell’amore ch’era vero e immenso,
ora che inalo nuvole d’incenso,
mi strappa il cuore e offusca il mio presente.
Ed era bella, bella veramente,
con gli occhi azzurri dal colore intenso
ed il sorriso
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| E ti ricordo ancor quando pioveva
nei giorni di calura dell’estate;
dell’acqua la carezza ti piaceva
allargando le braccia già bagnate
da quelle gocce come perle vive
che madido facevano il tuo seno
sotto la camicetta: oh, gioie estive,
incanto
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| Toccavo allora il cielo con un dito,
quando stringevo il corpo che di sesso
profumava e poggiavo, come ossesso,
la mano su quel solco inumidito
del turgido tuo seno e la passione
in noi esplodeva senza alcun pudore,
quasi un istinto, un senso di
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| E nel silenzio della notte, il vento
urla e sconquassa tutti i miei pensieri;
ulula forte e il lugubre lamento
la voce dentro smorza e i desideri.
Smarrendo i passi, vago nel deserto
della sua assenza e grido che mi manca
la voce e il suo respiro;
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| Danzo nel vento, nella dolce brezza,
aprendo il cuore ai sospiri sopiti
dell’alma e catturando gli infiniti
sussurri e soffi della mia tristezza!
Ma dal profondo sale la sua voce:
la sento come fosse a me daccanto
che mi sussurra " t’amo" e
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| Il raggio abbraccio ancor di questo sole,
che m’accarezza il corpo e torna in mente
il dolce tempo dell’amore ardente,
quando di te io mi nutrivo! Duole
il ricordare istanti e le parole,
come sussurri al cuor che dolcemente
davano a me la vita! Or
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| Evanescenti vagano i pensieri
siccome sabbia al soffio più violento,
i giorni rincorrendo di quel ieri
che non torna! Mi lascia assai sgomento
la lacrima che scende nei sentieri
irti di spine e sferzati dal vento,
che ora percorro senza
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| Un nodo in gola stringe e frena il pianto.
le lacrime raggela il gran dolore,
inutilmente a lui donasti il cuore,
per la felicità del primo canto!
Fugace fu quell’attimo d’incanto
ché il sogno s’avverava dell’amore,
allora profumavi come un
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| Se mi venissi accanto, come bramo
dall’alba grigia che dicesti addio,
io ti direi ancora quanto t’amo,
nell’anima mi legge pure Dio.
Non servono parole da ricamo;
la vita scorre come un mormorio,
un soffio di respiro ed un richiamo,
un’eco che
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| E flebile il canto risuona
nel mentre già cala la sera,
ché il cielo lampeggia e rintrona,
com’eco che porta bufera.
Nel nido s’acquatta e dispera,
ammanta i piccini ed intona
la nenia che fughi, leggera,
la pioggia che il vento più
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| SARÀ che mi s’affollano i pensieri
ed il ricordo tuo mi prende e stringe;
SARÀ che volgo ognor lo sguardo all’ieri
ripercorrendo il tempo che dipinge
ancora i giorni miei e mi dà pace;
SARÀ perché ripenso alla canzone
che rallegrava il cuore,
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