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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| Un soffio caldo spira e il mare tace
avvolto nella luce che diffonde;
in questa calma tacciono le onde
e ogni brezza; la sabbia ardente giace
sotto il cocente sole e tutto stagna
nel silenzio che suscita pensieri,
in un rimpianto del passato
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| Nessuna brezza lungo questa riva,
nemmeno all’ombra un refolo di vento;
soltanto un’aria calda qui ci arriva
che diventare fa il respiro lento!
Non va la sabbia ardente alla deriva,
s’arresta l’onda nel suo movimento,
ché il vento il soffio blocca
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| Qui sulla riva spira un vento incerto,
che dell’estate attenua la calura,
profuma di salsedine e di sabbia
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e increspa l’onde piano senza rabbia;
dopo in collina passa ed in pianura,
delle cicale accorda il bel concerto.
Ma tosto muta al
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| E quando a sera il giorno lento muore,
mi prende quell’angoscia che m’avvolge,
siccome un velo, l’anima ed il cuore
e tra gli stretti vicoli, sconvolge
i miei pensieri in preda ad un dolore
che mai si placa e dentro mi travolge;
brancolo al buio in
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| Scorrono stanchi i giorni sul cammino
incerto d’una vita senza senso;
inciampo ad ogni ciottolo piccino
inseguendo chimere, in quell’intenso
buio, dove si lacera il mio cuore
in cerca d’un barlume o d’un chiarore!
Mi perdo ancor nel fitto dei
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| Se l’orma mia che lascio al camminare
su questa riva, un tempo dolce mèta,
cancella l’onda dell’immenso mare,
perché mi pulsa dentro, la segreta
sensazione che nulla è cancellato
e tutto resta impresso del passato?
Perché, quel suo ricordo mi
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| Non è la solitudine che pesa
o il letto vuoto senza più sospiri,
non è il sentire certa la mia resa
o il lento andare privo di respiri,
ma la tua assenza e quella vana attesa
che colma il tempo in preda ai miei delìri
e la tristezza, come mia
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| E guardo in mare spumeggiare l’onda
che sbatte sulla riva e si ritira
in un eterno moto che m’inonda
di bei pensieri e mentre il vento spira,
cullando dolcemente ogni sospiro,
del mare sento forte il suo respiro.
Lascio al brusio dell’onda i
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| C’è l’ombra mia riflessa nello specchio,
non più il ridente viso d’una volta,
un nulla opaco, un essere già vecchio
qual toppa ritagliata e capovolta!
Non più quel volto, in cui danzava il sole,
ch’or vedo spento e privo di parole.
Eterno è il
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| In questi giorni strani di sgomento,
scende il silenzio dentro e la paura;
già vuote d’allegria son queste mura
e il passo incede sempre più a rilento.
In una morsa stretti d’incertezza,
nel buio brancoliamo e nel mistero
di voci vaghe per il
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| Culla i pensieri miei lo sciabordìo
dell’onda che s’allunga sulla riva
e un’eco di memoria lieve arriva
a liberarmi ancora dall’oblìo,
dove nel vuoto vago dall’addio,
dall’alba che mandò alla deriva
il sogno che cullavo e poi finiva
come un
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| Rimani accanto a me, non te ne andare,
prolunga all’infinito questo incanto
e il sogno, per poter dimenticare
quell’alba senza sole e il lungo pianto!
Io resto muto avanti a forme care
di questo corpo tuo che mi è daccanto,
disteso a fianco che
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| Negli occhi miei, rottami di ricordi
galleggiano, ma solo i bei momenti
io stringo forte al cuore e vivo ancora,
come se il tempo fosse arreso e fermo.
Significati trovo più profondi:
ombre di cose impresse ad aspettare
un soffio di respiro che
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| Mi guardo attorno e tacito sospiro
nel mentre sei presente nei pensieri;
ascolto il cuore e sento il tuo respiro
come tornasse il tempo di quel ieri.
Nulla è cambiato, pure se i sentieri
irti di spine e rovi tutto in giro,
frenano i passi e i
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| E m’urla dentro un silenzio assordante
che cerco di riempire col dolore,
con una rabbia che ferisce il cuore;
un silenzio che s’empie in un istante
di vuoto, di sgomento e grida muto,
ché strozza la mia voce un nodo in gola!
Non serve il pianto e
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