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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| Ancora tu, perenne mio pensiero,
impregni l’alba, il giorno e pur la sera
ma poi la notte avvolgi di mistero
allor che si proietta la tua nera
ombra sulla parete e prigioniero
ancor mi sento quando la bufera
sradica quel ricordo mai sopito
d’un
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| "È la tua voce che mi tranquillizza"
quando la sera chiama
al declinar del giorno;
mi sussurra l’incanto
tra le ombre della notte,
risuona sulla riva
al fluire dell’onda,
rimbalza ad ogni battito del cuore,
come carezza culla ogni
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| E sopravvive ancora nella mente,
quel dolce ieri in me marchiato a fuoco,
allor che il sole ci brillava in fronte;
in una danza senza fine mai,
noi correvamo incontro all’infinito,
mentre i capelli tuoi scioglievi al vento,
lasciando il tuo profumo
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| E, fragile qual sono, urlo invano,
ché l’eco sperde la mia voce al vento;
dentro imperversa forte l’uragano,
che serra la mia gola ogni momento;
e tendo inutilmente la mia mano
al cielo sordo senza sentimento,
là dove la parola non ha volo;
io
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| Quanto è lontano il cielo e mai s’abbassa
per ascoltare l’urlo disperato
di chi la pena ha dentro e più s’ammassa
ché inutilmente in alto sperde il fiato!
Invano guardo il tremolio più forte
di quella stella che s’avvampa e sfuma
in un baleno
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| Guardo l’incanto della notte estiva
avvolta nel mistero;
m’abbandono al silenzio siderale
con la mente e lo spirito,
cercando di sentire ogni brusio,
se pur leggero e lieve,
o un semplice respiro, un soffio d’alito
provenire dall’ombra
che vaga e
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| Nei sogni tuoi verrò da quel lontano
mondo, laddove mi portò il destino
nel fior degli anni; ti starò vicino
e lievemente, bacerò la mano
che m’asciugò la lacrima d’addio,
dicendoti che t’amo in un sussurro!
Oltre quel cielo vivo, terso e
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| Dai, muovi un passo in su e un altro a lato
e con cadenza poi sposta all’ingiù,
indi mantieni il ritmo e vai più su,
eretto tieni il corpo ed aggraziato!
Volteggia nella sala con la donna
nell’elegante abito da sera;
leggera, fior da fiore, con la
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| E ti svegliava la flebile luce
del sole appena nato ed eri pelle
e svelavi i tuoi seni in controluce
nella penombra, scolpendo le belle
forme e un sorriso ch’era dolce incanto!
Il fuoco divampava e il sentimento,
e come un’onda ti inarcavi e
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| Davanti il tuo bel corpo ecco m’appare,
con quelle curve da mozzare il fiato,
danzando sensualmente vuoi mostrare,
la tua bellezza per sentirmi amato!
Avvolto un lungo telo alle tue grazie,
chiedi che ti riscopra lentamente
con te ballando, fin
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| Pur se di te mi resta solo l’ombra
che si riflette ancor sulla parete
dell’anima ed il vuoto più m’adombra
del tuo calore, ché di te ho sete
e tasto l’aria con malinconia,
per la mancanza che non scaccia via,
il tuo pensiero mai dal cuore
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| Sussurra la cascata, gorgheggiante
tra le rocce come alito di vita,
cullando i miei pensieri
nella leggera brezza della sera.
Ma nel silenzio, giungono sì chiari
quei gemiti d’amore mai scordati:
fuggenti attimi di paradiso
echi di gioia
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| Riavvolgo il nastro della vita mia,
sì come fosse dentro un film d’autore,
nel mentre lento un altro giorno muore
e questa solitudine,
riapre la ferita dolorosa
che il tempo non rimargina,
coprendosi di vento e di silenzio!
Tra queste mura,
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| Mi sveglio con i segni sul mio viso
di lunga notte insonne, ché i pensieri
l’anima mia dilaniano del ieri,
così svanito al vento all’improvviso!
Un volto stanco appare nello specchio
coi segni d’una lotta inferocita,
ai lati della bocca una
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| Ogni mattina si rischiara il cielo
verso l’Oriente dove sorge il sole,
un candore stupendo toglie il velo
di nubi e resto privo di parole
di fronte a quell’incanto dell’aurora
coi suoi colori da mozzare il fiato;
pare sospeso prima poi
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