Pasquale Vulcano

Costretti a star lontani almeno un metro,
proviamo una tristezza senza fine
per colpa di quel virus maledetto
che ora sta sconvolgendo il nostro mondo.
Adesso lo sappiamo:
nessuna stretta, mano nella mano,
nessun sentore più, nessuna intesa;
e quegli abbracci sono già un ricordo!
Or ci rendiamo conto
della sciagura e dello strazio immane!
Tutto è bloccato per fermar la morte
che falcia tutti senza aver pietà!
Strade deserte non si sente il vento
né rombo di motori
ma il canto degli uccelli
ed il profumo delle gemme intorno
eppur di tanti fiori.
Esplode primavera dappertutto
ignara, porge i doni come sempre,
senza vestirsi a lutto!
Ma noi sappiamo bene,
che all’improvviso tutto è rivoltato,
slacciando le catene che blindavano
la nostra vita, spalancando porte
e fessure segrete e senza accorgercene
quel virus maledetto è penetrato
ed or s’espande ovunque dispensando
paura e morte; e non si fermerà
se noi non ci fermiamo!
Or chiusi in casa come in quarantena
passiamo tutto il tempo a meditare
che sulla terra l’uomo non sa stare!
Ma siamo ancora in tempo a preservare
l’umana specie dall’estinzione?