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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| Lungo il sentiero vado a passo lento;
il tempo fugge via
e la malinconia mi prende, stanco
nel ricordare il giorno
di nebbia tutt’attorno;
a quell’amore penso fianco a fianco,
a farmi compagnia;
nel mentre s’ode tra le fronde il vento
ed ogni
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| Neppur le stelle di contare tento,
né più riflessa vedo ognor la luna
negli occhi suoi; così il dolor s’aduna
nell’anima che è affranta nel tormento!
Inutilmente sale il mio lamento,
l’urlo che dentro rugge e m’importuna,
ché il cielo è sordo al
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| E vincerò senz’altro il tempo avverso,
scrollandomi di dosso quel passato,
che spesso torna ed io mi sento perso,
del vuoto prigioniero, incatenato
in questa solitudine che strazia
e m’addolora; stridono i pensieri
intenti a proiettare la
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| Gocce di pioggia scivolano
fitte sui vetri, insieme a quelle lacrime
copiose che mi rigano
il viso, spento ormai da tempo! Bruciano
le ferite dell’anima
ed ogni sforzo è diventato inutile,
perché la solitudine
mi colma di silenzio,
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| E sparse al vento sono le parole
rivolte al cielo in cerca di te, amore;
rimangono nel cuore senza sole,
ché vuote manda l’eco fin che muore.
Un mare di pensieri e sentimenti
avvolgono di notte i miei respiri;
sì come un’onda, portano i lamenti
a
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| Soltanto sabbia resta nelle mani,
un vuoto, un nulla che svanisce al vento,
in questo mondo che non ha un domani,
ché nella vita l’uomo incede spento,
andando appresso a miti ed a chimère,
dietro gli abbagli del progresso, intento
a seguir le
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| All’improvviso un nuovo morbo esplode,
s’espande una mortale epidemia,
la gente cerca di fuggire via,
nel panico i consigli più non ode.
Voli bloccati, non ci sono code,
tutto si ferma e cresce la fobìa,
attòniti non sanno cosa sia,
né donde mai
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| E mi ricorderò sempre di te,
ripercorrendo indietro il tempo andato;
qui nella solitudine, riappare
ancor più forte il raggio di quel sole,
riflesso nei tuoi occhi di smeraldo.
Oh quante volte io sto ad aspettarti
e dalle labbra mute le
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| Nell’ora che al tramonto muore il giorno,
qui sulla riva incedo e il mar sorprende
col suo respiro che nel cuor mi scende,
mentre svanisce il mondo tutt’intorno.
S’erge maestoso il faro laggiù in fondo;
s’accenderà fra poco quella luce
che guida i
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| Bionde, castane, more, tutte belle
sono le donne, incanto ed armonia,
ma gli occhi son brillanti come stelle,
come diamanti da portare via;
dardi infuocati, brividi su pelle,
riflessi accesi, d’ogni gelosia
sassi di fuoco, tremule fiammelle
e
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| In questo letto giace a me daccanto
donna in calore, bella e assai procace,
col seno grande e sodo che piace,
sinuosa, dolce amante: un vero incanto!
Di femmina l’odore espande e il canto
di giovinezza echeggia non mendace,
ma quando la libidine
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| Non basta urlare che mi manchi tanto
se il cielo è sordo ad ogni mio lamento,
che si disperde e muore in questo vento,
che soffia forte e non mi frena il pianto!
Non ha scalfito il tempo il tuo rimpianto,
perché l’angoscia non si placa e
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| E più non sopportando quel lamento
del popolo in catene e prepotenza,
si mosse ardita e usò la sua avvenenza
contravvenendo al regio impedimento.
Bella d’incanto, eretto il portamento,
in quel salone immenso entrò,pur senza
farne richiesta al re e
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| La testa d’Oloferne già recisa,
ancor grondante sangue, che par desta,
alla sua gente mostra pur derisa,
da quel tiranno vile che detesta!
La sua bellezza, con il pianto intrisa,
usa come arma e incontro a lui s’appresta
con fare seducente e
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| Come farfalla danza e come il vento,
la bella Salomé col corpo adorno
di sette veli e mostra il suo talento
e le sue grazie al re e corte attorno!
E balla con lascivo portamento
al ritmo e suoni fin che dura il giorno.
L’ammira Erode e pronto un
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