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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| Fu senza luce l’alba di quel giorno
e venni risucchiato, a mia insaputa,
come in un gorgo, che girava attorno,
tremendo e cupo, in libera caduta.
Abisso oscuro, senza più ritorno,
là sprofondava l’anima perduta.
Nel turbinio dei sensi
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| Ritorno a rivederti o mare mio,
nei giorni delle feste di Natale,
mi fermo a rimirare questo rio,
che nelle acque tue sfocia e poi risale
e increspa l’onda già,che dall’oblio,
riporta i miei sospiri e il temporale
in me, da quando a sé lei volle
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| La nostalgia di lei mi rugge in petto,
spezzando il cuore e non mi dà mai pace
ché un vento freddo soffia dentro e tace
ogni respiro che raggela il letto
di quest’alcova un tempo dolce tetto.
È spento il fuoco or senza fiamma e brace;
giunge la
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| E Dio si fece carne e venne al mondo
nel viso dolce e bello d’un bambino;
Maria sussulta e stringe il corpicino
cosciente del mistero più profondo!
La luce di cometa irradia a giorno,
nella capanna echeggia il dolce canto
degli angeli celesti a
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| Dolce Bambino allarga le tue braccia
e accogli il mondo a Te che è alla deriva;
da quella culla fredda lascia traccia
del tuo passaggio e in tutti i cuori arriva.
Lassù c’è la cometa che ancor brilla
per indicar la meta da seguire;
infondi nella
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| Passa veloce il tempo che scalfisce
quei segreti che durano nel cuore,
tracciando sulle pieghe del mio viso
i segni di dolore che il ricordo
richiama, come l’onda che martella
con forza la scogliera e non si placa!
Fuori del tempo ondeggia la
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| Un fremito mi prende se ti penso,
a me daccanto, languida e sinuosa
com’eri un tempo sempre generosa.
Di te la voglia, allora, ogni mio senso
pudìco denudava e nel consenso
della tua carne morbida e flessuosa
e della pulsazione voluttuosa,
il
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| La fiamma guizza e avvampa nel camino,
mentre il nodoso ceppo si consuma;
c’è un crudo freddo fuori ed è vicino
l’inverno che mi gela con la bruma!
Non sento della fiamma la carezza
che il corpo e ancor più l’anima mi scaldi;
fredda è l’alcova e
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| Il vento, un dolce suono delle foglie,
nell’aria e addosso a me, mentre percorro,
nel grigio giorno, triste e senza voglie,
questo sentiero che già tanto aborro,
avvolto dal ricordo sovrumano,
di quando dolcemente mi eri accanto;
cammino lento e
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| Dentro di me tu sei dal primo istante
e dentro queste lacrime perenni
che rigano il mio volto, da quell’alba
che spense il giorno alla mia vita intera
e poi fu notte di sconcerto atroce!
Ma nel silenzio e dentro il mio tormento,
dentro i recessi
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| È colmo il vento di parole mute,
che cullano l’azzurro del bel tempo;
ma, spesso, quando sibila, nel petto
riapre scure frane, per gettarvi
scheletri di silenzio senza labbra,
sì come lame che straziano l’anima!
Muta è l’alcova, un tempo di
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| E quando cala l’ombra della sera,
osservo questo mare immenso, spazio
vuoto dei suoi silenzi, e la bufera
indugia nel mio cuore in uno strazio
atroce e lungo, mentre il desiderio
di lei, ritorna sempre nei pensieri
allor che cerco invano il
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| Tutto di te mi parla ovunque giro
lo sguardo addolorato, quasi spento,
ove si perde l’eco del respiro,
nel declinare della vita lento!
S’affollano i ricordi, nel sospiro
vuoto della mia anima che a stento,
di soffocare tenta, ogni raggiro
del
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| Ed il respiro freddo, mi tramuta
in marmo! Scende dolcemente il sogno,
a confortare e a rinverdire il tempo
che m’ha lasciato allora in lungo pianto
e incendia l’aria bruciando chimere,
dove ella appare bella come dea.
Col cuore stretto ad una
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| Speravi che cambiasse col tuo amore,
ma tutti i giorni sempre quel dolore;
dentro ai suoi occhi scorgi
quella scintilla, che ti fa tremare
tutta, perché tu sai cosa ti attende:
non baci né sorrisi e né carezze,
ma solo schiaffi, pugni, calci e
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