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Pasquale Vulcano
Le sue 322 poesie
| M’incanta il cielo e l’aria che s’addensa
sui miei pensieri in cerca dell’altrove;
ancora scelgo il sogno che rimuove
la lacrima che scende amara e densa
se penso ai giorni belli dell’amore,
che il fato avverso ha reso molto amari
da quella
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| Dispersa s’è già l’eco
del sonito di morte
lungo il sentiero oscuro delle ombre
dove il silenzio regna,
per non turbar la quiete
delle anime passate,
nel mentre soffia lievemente il vento
tra i rami dei cipressi,
ad alitare quasi una
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| Regalami il respiro, dolce Erato,
quell’alito di vento che dà vita!
Tu sai parlare al cuore innamorato,
all’anima che vaga assai smarrita,
in cerca del suo sogno ormai svanito
in quell’oblio del tempo che non torna;
ma tu catturi i sogni
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| Il viso spento e attorno, il vuoto, il buio
ed un silenzio dentro
da percepire i battiti del cuore,
che il tempo ha rallentato.
Senza più slanci, sogni e desideri,
mi lascio andare al nulla della vita,
in quell’oblìo che colma di paura,
nel mentre
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| Dispensa sogni e aspettative ancora
un altro anno che s’affaccia al mondo
e nuova primavera tutto indora,
mentre si smorza l’eco nel profondo,
in ogni cuore colmo di speranza!
L’anno passato lascia lutti e pianto,
amara solitudine e
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| Vorrei poterti dire che mi manchi
e che ti penso sempre ogni momento,
che ti cercano ovunque gli occhi stanchi!
Ma " dove sei?",ti grido con sgomento.
Oltre le nubi sei del cielo terso
oppur di là del sole in altro mondo?
O forse sei daccanto e
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| Trattiene il respiro quell’ attimo
che segue la notte e precede
il giorno:è l’incanto dell’alba,
magia d’un risveglio che esplode
di colpo in boato, in fragore
di luci, dapprima soffuse
e dopo più chiare, ché giunge
il sole a svegliar nuovo giorno
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| È inutile guardare il firmamento
cercando la cometa che fa luce,
se ogni cuore è un deserto che conduce
all’oblio scuro senza pentimento!
L’anima nuda lotta contro il vento
ma sperde il canto nell’abisso truce
del vuoto e del silenzio e
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| S’illumina la grotta nell’incanto
di quel vagito atteso da millenni
nel vuoto mondo privo d’ogni canto
già nel torpore e in lacrime perenni.
Sarà una luce colma di magia
che vestirà i sentieri d’ogni fiore;
s’udrà all’intorno dolce melodia
che
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| E cala presto l’ombra della sera
in quest’autunno grigio che propina
un inverno latente,
con freddo, pioggia e brina!
Ancora trova voce tra le piante
un soffio più pungente
che sradica la foglia già morente:
ultimo strazio, trema nel
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| E polvere diventano i pensieri
nell’incertezza che mi rode e spinge
a ricercare il fulcro dei misteri
nell’infinito spazio, il che costringe
a valicare una barriera immensa
dove ogni umana mente là s’arrende
trovando avanti a sé una nube
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| Passa veloce il tempo che scalfisce
quei segreti che durano nel cuore,
tracciando sulle pieghe del mio viso,
i segni di dolore che il ricordo
richiama, come l’onda che martella
con forza la scogliera e non si placa!
Fuori del tempo ondeggia la
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| Cadesti inerme colma di terrore,
lacrime nei tuoi occhi un tempo amati;
tu prigioniera d’un sogno d’amore,
svanito sotto i colpi più dannati
di un folle, a cui donasti il tuo candore
e del tuo corpo offristi immacolati
campi, laddove espandere
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| Un nodo in gola stringe e frena il pianto,
le lacrime raggela il gran dolore,
inutilmente a lui donasti il cuore,
per la felicità del primo canto!
Fugace fu quell’ attimo d’incanto
ché il sogno s’avverava dell’amore,
allora profumavi come un
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| Mi capita più spesso
di rivivere in sogno quegli istanti
di brivido e sospiro
accesi dall’amplesso,
come sentissi veri e palpitanti
bevendo ogni respiro,
sfiorando la tua pelle lievemente
in quelle morbidezze
dischiuse al mio
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