Pasquale Vulcano

Osservo il cielo scuro che rimbomba;
d’improvviso lo scroscio e tutto è buio.

Ma come piove, amore, e il ticchettìo
delle gocce sui vetri della stanza,
adesso alcova triste e solitaria,
mi scava dentro un solco di rimpianto,
che, come un tarlo, l’anima mi rode!

Piove a dirotto e lacrime dal cielo
scendono, a dissetare quel deserto
arido del mio cuore, senza te!

Nell’aria un soffio di vento, diffonde
quel profumo che mai potrò scordare;
scorrere dentro sento la tua linfa
vitale, come un fiore inaridito
che di colpo rinasce a nuova vita
e nel pensiero torna quella favola
bella del tuo passaggio, come l’alba
che porta un giorno vivido di luce!

L’incanto sento della tua presenza
imprigionata in queste gocce d’acqua
e vibro al tuo respiro e poi sospiro
e in questa pioggia avverto il tuo sussurro!

Ritorna l’illusione in un baleno
ed io mi sento vivere di nuovo,
stretto tra le tue braccia, dolce amore!

Non piove più d’un tratto e quell’arcano
svanisce come fumo nelle nuvole;
ma dai filari delle rose rosse
sul terrazzo, s’avverte una carezza
d’alito lieve come una magia!