Pasquale Vulcano

Nel mentre assorto con il cuore affranto,
la foto guardo esposta alla memoria,
torna il ricordo della nostra storia
e sento come un soffio a me daccanto.

È come una carezza a dirmi:-T’amo-
in questo luogo freddo e inospitale
del nulla eterno atroce che fa male,
ma lieve e dolce ascolto il tuo richiamo.

Echeggia la tua voce tra le fronde;
l’alito caldo colmo di mistero,
m’avvolge attorno, come fosse vero,
e all’anima straziata pace infonde.

Tu nel ricordo appari come viva,
ché questo luogo m’apre un nuovo mondo;
se chiudo gli occhi e penso nel profondo
alla mia vita che di te mi priva.

E nel silenzio intenso a fine giorno,
ogni leggero soffio echeggia intorno.

Ti sento allora nuovamente mia,
come se mai, tu fossi andata via!