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Pasquale Vulcano
Le sue 129 poesie in Introspezione
| Sussurra la cascata, gorgheggiante
tra le rocce come alito di vita,
cullando i miei pensieri
nella leggera brezza della sera.
Ma nel silenzio, giungono sì chiari
quei gemiti d’amore mai scordati:
fuggenti attimi di paradiso
echi di gioia
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| Riavvolgo il nastro della vita mia,
sì come fosse dentro un film d’autore,
nel mentre lento un altro giorno muore
e questa solitudine,
riapre la ferita dolorosa
che il tempo non rimargina,
coprendosi di vento e di silenzio!
Tra queste mura,
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| Mi sveglio con i segni sul mio viso
di lunga notte insonne, ché i pensieri
l’anima mia dilaniano del ieri,
così svanito al vento all’improvviso!
Un volto stanco appare nello specchio
coi segni d’una lotta inferocita,
ai lati della bocca una
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| E m’addormento, cullato dalle onde,
da quello sciabordio,
qual eco lieve come dolce nenia.
L’alba mi sveglia, pronto
ad affrontare il giorno.
Allargo le mie braccia al primo sole;
un respiro profondo,
mentre leggera brezza mattutina
m’accarezza la
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| Foriero di sventura fu il passato,
foriera amara l’alba senza sole,
allor che mute in gola le parole,
divennero groviglio senza fiato!
Cosa riserverà domani il Fato
avverso? Forse aumenterà la mole
di dolore con nuove atroci spole
e nell’oblio
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| Così ti vedo, amore, ogni mattina,
in giochi d’ombre e luci,
come in un sogno dopo notti insonni:
un raggio d’alba affonda nei capelli,
li indora e fanno luce nell’incanto
e tutto sembra avvolto nel mistero
mentre il tuo volto resta ancor
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| E nel silenzio della notte afosa,
tace l’immenso mare e pure l’onda,
tace ogni brezza e l’anima riposa
sotto l’argentea luna che fa sponda
alle tremule stelle; è calma a iosa!
Scorre l’estate in quiete più profonda,
senza tristezza, nella mente
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| Mi perdo nello scorrere del tempo,
dal ticchettio del pendolo scandito,
come eco che richiama l’infinito
amore, condannato già anzitempo.
Profonde rughe scavano i pensieri
sulla mia fronte; battono le tempie
sgretolando la forza che riempie
di
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| Nell’ora che al tramonto muore il giorno,
cammino a stento lungo questa riva
e m’accarezza l’onda alla deriva,
mentre svanisce il mondo tutt’intorno!
Di fronte, il mare immenso mi sorprende
e nel silenzio, il suo respiro lento
culla i pensieri e
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| Scende pian piano il sole e bacia il mare,
or l’orizzonte tutto rosso accende
laggiù, sì come palla si distende;
è incanto di natura da ammirare,
coi suoi colori intensi pien di luce;
occhi puntati in fondo e tutt’intorno,
mentre scompare l’astro
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| Lieve s’infrange or l’onda sullo scoglio,
che si lascia corrodere pian piano
in un abbraccio atteso.
In quel continuo andare e ritornare,
la schiuma lo lambisce e l’accarezza
trasportando il messaggio suo d’amore.
Ma quando il mare s’agita e
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| Culla i pensieri l’onda che s’infrange,
li scioglie nei ricordi ormai lontani
e l’anima sospira e poi si perde
in questa immensità,qui dove il cielo,
con sprazzi rossi vividi di luce,
or si distende sopra il calmo mare
e tutto sembra eterno ed
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| E sento la tua voce che rimbomba
e si dischiude in un boato e scioglie;
poi ti ributti indietro e taci un poco
ma intorno
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| E m’aspettavi, mare, a braccia aperte;
nulla d’allora sembra più cambiato!
Riguardo quest’incanto:
l’immensità che
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| Ad aspettarmi, come sempre, mare,
io ti ritrovo e m’apri le tue braccia;
su questa riva più non vedo traccia
di me e di
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