Pasquale Vulcano

E m’addormento, cullato dalle onde,
da quello sciabordio,
qual eco lieve come dolce nenia.
L’alba mi sveglia, pronto
ad affrontare il giorno.
Allargo le mie braccia al primo sole;
un respiro profondo,
mentre leggera brezza mattutina
m’accarezza la pelle.
Già profuma quest’aria di salsedine
e di alghe marine
e il mare immenso sotto al mio terrazzo,
col suo perpetuo, spumeggiante moto,
proietta i miei pensieri
in lontani ricordi
di sole e spruzzi d’acqua
salata in viso e di grasse risate,
nel tempo delle corse,
dei baci appassionati
su questa ardente rena:
quei profumi di mare,
quella magia d’amore,
che l’eco ancor riporta e piano sperde!