Pasquale Vulcano

La notte insonne colma di pensieri,
non spegne dentro l’ansia che tormenta
nel rimembrare gli attimi del ieri
che più non torna e il passo tuo fomenta,

col tacchettio sinistro la follia,
sì come un’eco sorda che raggela
l’anima mia che insegue pur la scia
del tuo profumo che l’arcano vela.

E penso a te, in questa assurda quiete
ove la luna pallida è morente,
ove le stelle sembrano puntini

e pure l’onda è ferma già dormiente;
ma sento che leggera t’avvicini
e m’aliti colmando la mia sete.

Ma avvolto in questa rete
dentro un silenzio pieno di mistero
cerco la luce che mi schiuda il vero

ché sotto il cielo nero,
io scorgo appena il sogno che mi sfuma
tra mani avvinte al nulla e mi consuma!