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Pasquale Vulcano
Le sue 129 poesie in Introspezione
| Dietro i vetri appannati dal mio fiato,
guardo lontano l’orizzonte grigio
e ovattato mi giunge il rauco grido
dei gabbiani su questo mare infìdo
che sbatte l’onda a riva, tempestoso,
come l’anima mia, blindata e sola
nello scorcio d’aprile senza
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| Si vive in quarantena questa vita,
nel tempo di paura, tutto incerto;
sbandati siamo come in un deserto
dove la notte è scura e irrigidita.
Di giorno il sole acceca per intero
e all’ombra di un cammello o di una duna
ci si ripara fin che poi la
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| È un monito per tutti, ciò che accade.!
Stiamo vivendo il male
da noi stessi prodotto:
nostra la colpa certo,
d’aver distrutto quell’ecosistema
che faceva ruotare il nostro mondo
e lo faceva respirare ancora;
nostra la colpa certo,
d’aver distrutto
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| Per le deserte strade or c’è silenzio,
avvolge l’aria un refolo di vento,
echeggia tra la gente lo spavento,
per questo amaro calice d’assenzio!
Si sta spegnendo ormai la nostra vita
rinchiusi in quattro mura ed angosciati;
i giorni belli se ne
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| La sera viene e un altro giorno muore,
il tempo andato più non si ritrova;
il riso di quegli attimi sereni,
cambia veloce in pianto!
Vedi fuggire i giorni,
la fresca giovinezza che si spegne
sotto i tuoi occhi increduli e sgomenti.
Conti le rughe
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| È questo il modo in cui finisce il mondo,
con uno schianto oppur con un lamento?
Con l’ assordante tuono o in un momento
in cui si crolla in panico più fondo
per un distratto colpo della tosse?
Il killer invisibile s’espande
a macchia d’olio per
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| E vincerò senz’altro il tempo avverso,
scrollandomi di dosso quel passato,
che spesso torna ed io mi sento perso,
del vuoto prigioniero, incatenato
in questa solitudine che strazia
e m’addolora; stridono i pensieri
intenti a proiettare la
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| Soltanto sabbia resta nelle mani,
un vuoto, un nulla che svanisce al vento,
in questo mondo che non ha un domani,
ché nella vita l’uomo incede spento,
andando appresso a miti ed a chimère,
dietro gli abbagli del progresso, intento
a seguir le
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| È scesa repentina già la sera
e ti scrivo da questa solitudine,
che mi colma di vuoto e d’amarezza,
parole che mi sgorgano dall’anima
come soffio d’amore e di respiro;
ogni parola,è lacrima che scende,
un palpito del cuore ed un sospiro!
Sul
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| Il viso spento e attorno, il vuoto, il buio
ed un silenzio dentro
da percepire i battiti del cuore,
che il tempo ha rallentato.
Senza più slanci, sogni e desideri,
mi lascio andare al nulla della vita,
in quell’oblìo che colma di paura,
nel mentre
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| E srotolando la mia vita ancora,
trovo le tracce e le erte del sentiero
che mi ha condotto a quello che sono ora,
con quattro dita in fronte d’uomo vero,
pur se segnato, e questo m’addolora,
da un grande amore, certo assai sincero,
svanito al vento
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| Ora capisco quanto sia difficile
colmare il vuoto che mi sento dentro;
senza di te, la vita mia s’annulla
nell’abbandono e nel silenzio, dove
non s’ode l’eco più del sogno infranto
e vivo di sospiri e di rimpianto,
come in un’ombra e al buio più
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| Frammenti di memoria la mia vita
che in mille pezzi, come specchio infranto,
si spegne in breve soffio ormai smarrita,
in quei frantumi, in un dirotto pianto.
Fugge il pensiero al vento dei ricordi;
tutto m’appare nel mistero avvolto;
si perde la
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| Già conto i giorni miei che vanno lenti
e l’ombra del tramonto che s’appresta;
la giovinezza andata e ì dì di festa,
svaniti sono ormai negli occhi spenti.
Volgono gli anni e se ne van lontano,
lasciando dentro un vuoto che rintrona,
sì come un
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| Svettano al cielo le maestose fronde,
foglie d’argento mosse ognor dal vento,
che se le sferza sembrano come onde
che vanno verso riva e fan spavento.
Ma quando il sole danza tra i tuoi rami,
stendi le braccia e spargi la tua ombra
quale riparo ai
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